Quando
è stato annunciato che in una conferenza stampa sarebbe stato
presentato lo sportello
Informa Famiglia, qualcuno, a conoscenza del fatto che la sua attuazione
era
opera mia, mi sollecitò ad essere presente, per ottenere il
riconoscimento del lavoro
svolto.
Ovviamente io non ho presenziato alla manifestazione per diversi motivi.
Ne espongo alcuni:
1) Avrei messo in difficoltà il partner a suo tempo da me scelto,
che si sarebbe sentito in dovere di invitarmi ad intervenire o quanto
meno di attribuirmi i meriti del progetto;
2) Avrei infastidito il sindaco, che invece ci teneva tanto ad attribuirsi
i meriti dell’iniziativa, della quale, detto tra noi, sconosce persino
il significato;
3) E’ ovvio che ogni amministrazione il primo o il secondo anno
goda del lavoro della precedente, se la precedente ha lavorato bene, quindi
è comprensibile che il nuovo sindaco festeggiasse per un finanziamento
ricevuto, anche se non per suo merito. Ma nel caso di Itala, dobbiamo
prendere atto che la nuova amministrazione non sta predisponendo alcunché
per nuove iniziative o anche solo per mantenere quelle già avviate.
Si limita a godere dei benefici gratuitamente ricevuti ed a sfruttare,
travisandone i fini, gli strumenti ricevuti dalla precedente amministrazione.
Quindi quale gioia poteva esserci sapendo che si stanno “mangiando
il capitale ricevuto in eredità” senza far nulla per il futuro?
4) Quarto, si sarebbe rinnovata in me la sofferenza provata quando, nel
novembre scorso, ho appreso dell’avvio di una procedura non pubblica
per l’attribuzione degli incarichi.
Già il 22 e 23 novembre scorso ebbi a pubblicare il provvedimento
assessoriale dell’11
aprile 2008 che dava l’avvio al progetto ammesso al finanziamento
con decreto assessoriale del 16
febbraio 2006.
Mi chiedevo come mai, con un decreto di finanziamento già notificato,
si aspettasse ad avviare il progetto. Ingenuamente avevo pensato che gli
amministratori volessero allontanare le realizzazioni quanto più
possibile dalle elezioni, per poter essere credibili quando avessero detto
che era merito loro. Poi, il 22 novembre, ho scoperto che si cercava di
non divulgare troppo l'iniziativa per poter stornare su Messina posti
che potevano e dovevano essere di Itala.
Era una delle pagine più nere per Itala e da quel momento ho listato
a nero la pagina della giunta comunale, sulla quale ricadranno tutte le
sofferenze dei nostri giovani, costretti ad emigrare e cercare lavoro
altrove, visto che il loro paese viene mantenuto nella più becera
ed arcaica arretratezza.
Un signore qualche giorno fa mi disse: “Siamo nelle mani di nessuno,
di sacchi vuoti, di persone senza idee né voglia né capacità
di fare”. Io credo che questa definizione sia eccessivamente pessimista.
Le capacità qualcuno le ha, solo che non le spende a favore della
collettività.
Ho letto alcuni interventi di giovani nei blog del sito zancle.it, le
denunce dello squallore delle strade del paese, del buio dei lampioni
spenti che sta riconquistando le strade, e ciò che mi sgomenta
è il desiderio di fuga che questo suscita e il senso di impotenza
manifestato per l’assenza di iniziative. Avevano promesso nuove
associazioni, nuove cooperative, ed invece sono solo riusciti a far morire
quelle esistenti. E non si spendono per niente per svolgere l’incarico
che si sono assunti, credono che fare il sindaco e l’assessore consista
nel deliberare gli adempimenti ordinari, e solo in quanto obbligatori,
bravi solo, questo sì, a farsi pagare le indennità.
Nino Crisafulli
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